17 Maggio 2006 - Ospedale S. Maria Bambina in Foggia - via Lucera -, per ricordare il servo di Dio
don Pasquale Uva, l’uomo dell’Amore, fondatore delle Ancelle della Divina Provvidenza, nel giorno del suo onomastico e a conclusione del 50° della morte

FOGGIA – Cinquant’anni, certamente, non hanno consegnato all’oblio quanto, il Servo di Dio,
don Pasquale Uva, ha fatto. Il suo spendersi in “santa pace” a favore dei “pazzi” come dileggiandoli, li definiremmo noi “presunti sani”, ha lasciato un profondo segno nelle sue opere: case, ospedali con strumentazioni all’avanguardia ma anche con stupendi parchi, il tutto condito però dall’amorevolezza delle Ancelle della Divina Provvidenza, istituto di religiose da lui fondato.
Ecco il senso della giornata del 17 Maggio 2006, a conclusione del 50° della sua morte e nel giorno del suo onomastico: fare memoria, attraverso testimonianze e musica, di questa grande storia d’Amore per Dio e per l’uomo...per non dimenticare don Pasquale Uva, l’uomo dell’Amore.

Programma della giornata del 17 Maggio 2006
Ospedale S. Maria Bambina, Foggia
ore 10.30 Santa Messa nella Cappella dell’ospedale Santa Maria Bambina
ore 17.00 Nel teatro: Alla presenza della Madre Generale Suor Marcella Cesa,
don Maurizio Piscolla, Assistente Spirituale delle Ancelle della Divina Provvidenza, relazionerà su: “don Uva, l’uomo dell’Amore”, e presentazione del Libro: “Cantate al Signore...per cantare, pregare e riflettere”.
a seguire      
ore 19.00 nel teatro: Concerto-Testimonianza di fra Leonardo Civitavecchia e Niki Esse
Per informazioni:
Ancelle della Divina Provvidenza - Foggia - tel. 0881.715401 - email: fraleonardo@tiscali.it

Chi è il servo di Dio don Pasquale Uva 
- Pasquale Uva  nacque a Bisceglie il 10 agosto 1883 da una modesta famiglia contadina. Nel 1895 Pasquale entra nel Seminario di Bisceglie. Nel 1906, all’età di 23 anni, fu sacerdote per sempre. Fu alunno del collegio Capranica, all’università Gregoriana frequentò gli studi sacri conseguendo la laurea in Teologia e in Diritto Canonico. Nella sua città natale ebbe inizio la sua vita di apostolato attivo e molteplice. Assicurò assistenza ai ragazzi lasciati sulla strada, istituì un doposcuola per i maschi; poi una scuola per le fanciulle integrandola con l’insegnamento di ricamo e cucito. Su tanti poveri vecchi e malati, privi di pane e di medicine procurò di attirare l’attenzione dell’Amministrazione comunale, così come fece per i tubercolosi. Dopo aver letto la biografia del canonico Giuseppe Benedetto Cottolengo e aver visitato quel luogo in Torino, Don Pasquale si rese conto che nelle povere regioni del mezzogiorno ci sarebbe stata altrettanta necessità di tale istituzione. Ma urgevano due cose: la costruzione dei locali e il personale assistente. Così il 10 agosto 1922 nacque l’Opera “Casa della Divina Provvidenza” e otto giovani ragazze, da Don Uva precedentemente formate, si riunirono in vita comune e presero il nome di Ancelle della Divina Provvidenza. Volle le sue suore per l’ardente zelo di vedere glorificato il Signore attraverso l’assistenza dei poveri tra i più poveri. Fino al dicembre del 1931 Don Pasquale aveva svolto la sua attività benefica restringendosi ai minorati, agli scemi innocui abbandonati sulla strada. L’impeto della carità, autenticamente evangelica, dai minorati psichici si estese agli infermi di mente. Il giorno 5 settembre 1955 si chiudeva la giornata del servo buono e fedele. E’ in corso presso la Congregazione per le cause dei santi la sua causa di beatificazione e canonizzazione.   
- Don Pasquale Uva (Bisceglie 1883-1955), il “Cottolengo del Meridione”, l’opera più grande compiuta nel Mezzogiorno in campo sanitario di tutto il secolo scorso (Bisceglie, Foggia, Potenza, Guidonia, Palestrina... e tanti “sogni” rimasti incompiuti, non per sua inerzia). Non si vergognò neppure di questuare, così che “tutte le ingiurie ce le pigliamo noi per amore di Dio e le risparmiamo a loro”. In soccorso alla divina Provvidenza: “Non temere per i letti. Se aspettiamo che vengano i letti prima dei ricoverati non è possibile...”. Contro le resistenze delle amministrazioni: “Se sarà il caso, l’Opera farà da sé”. E spesso fece...Precorse anche la cosiddetta riforma psichiatrica. E se l’avessimo ascoltato, “probabilmente non avremmo fatto gli errori che abbiamo fatto e a cui adesso dobbiamo riparare”. Non è ancora troppo tardi...
Infatti, oltre all’Italia, le Ancelle oggi continuano la loro opera di cura e di evangelizzazione degli infermi nella terra di Argentina, e in prospettiva il Perù. Continua così il grande Amore del servo di Dio don Pasquale Uva.
Per altre info: http://www.donuva.it