Come vincere senza poter gioire a causa della vergogna che dovrebbero provare “altri”
La vittoria di cui parlo è stata ottenuta dalla Zammarano SportLab Volley Foggia nella partita di serie B2 di pallavolo, disputata a Foggia sabato scorso, nel Palazzetto “Preziuso”. La squadra foggiana ha battuto l’Italgrafica Marcianise con carattere e determinazione e, di norma, avrebbe dovuto gioire per l’importante risultato conseguito, che tra l’altro ha confermato il primato in classifica della nostra squadra. Ma, vi giuro, questa forte sensazione l’ho provata solo per un attimo: è stata, infatti, immediatamente fugata dalla vergogna più assoluta che è subentrata per i motivi che è doveroso manifestare pubblicamente. 1-La prima causa è il buio, che invade il Palazzetto comunale subito dopo la fine dei match casalinghi, a causa dell’usuale, rapido spegnimento delle luci dell’impianto. Una rapidità che non comprendiamo, visto che nell’impegno della palestra in occasione delle gare dovrebbe essere compreso il tempo utile alle squadre per usufruire dei servizi igienici e delle docce e per cambiarsi d’abito. Eppure, regolarmente, le luci si spengono in tempi che sono sufficienti appena per indossare la tuta e raccogliere i borsoni. Né ci impegniamo in proteste che, oltre ad essere vane, servono solo a generare volgari discussioni. Così, anche alla partita con il Marcianise, ha fatto seguito la mesta e triste uscita degli atleti accaldati e costretti a rinunciare alla doccia per l’interruzione dell’erogazione dell’acqua. Una mancanza nei confronti degli ospiti che disonora la società padrona di casa ma, ancor di più, il buon nome di Foggia. Cosa si poteva ribattere, ai nostri ospiti del fine settimana, quando hanno fatto osservare, a giusto titolo: “… E poi dicono che noi Campani siamo immersi nell’immondizia! Foggia è peggio! E’ uno schifo!”. Abbiamo solo potuto far finta di non aver sentito. Questo, per non parlare delle conseguenze disciplinari e delle sanzioni che la società è costretta a pagare per questi disagi causati agli ospiti, per colpa del Comune. 2-La seconda cagione di vergogna mi ha colpito come un macigno quando, in un orrido, quanto obbligato spettacolo “vespasianesco”, gli atleti di Marcianise sono stati costretti a cercare un angolo nascosto all’esterno del Palazzetto per espletare i loro bisogni. Una scelta forzata, se si pensa che tutti i bagni del Palazzetto “Preziuso” erano chiusi a chiave, sempre a causa la mancanza di acqua: un fatto che non avviene nemmeno più in Paesi del Terzo Mondo, negli impianti ufficialmente agibili! E pensare che i bagni dell’attiguo palazzetto gemello “Russo”, funzionanti, potevano essere messi a disposizione dell’evento! Come dirigente, ma soprattutto come uomo di Sport, ho provato tanto imbarazzo e amarezza: sensazioni che, piuttosto, dovrebbero provare i veri responsabili di tale scempio. I quali, invece, restano inerti ad osservare anche a Foggia la “distruzione” di una Palestra com’è avvenuto a Pompei: ma, almeno, lì la struttura ha diciannove secoli! Ieri, a 24 ore da quella brutta vicenda, la Zammarano ha avuto la bella notizia del primato solitario nella classifica di serie B2-girone “G”. In questi casi, eravamo soliti vederci con gli altri dirigenti, coi tecnici e con gli atleti per rallegrarci e commentare con il presidente. Ieri, invece, è stata una domenica di tristezza e isolamento: nonostante la buona volontà, non sono riuscito a cancellare dalla mia mente le figuracce di questa Città, che non riesce più a ritrovare dignità e futuro. Questa lettera aperta vuole essere un grido di allarme rivolto a quanti amano Foggia e le attività che le danno lustro: “SALVIAMO LO SPORT A FOGGIA”. Facciamolo comprendere ai nostri amministratori: che la smettano, una volta per tutte, di fermarsi alle fredde azioni contabili! Lo Sport ed altre attività fondamentali per la Città, non possono essere considerate mere partite di bilancio! Questa è la strada maestra che porta dritta al fallimento!
Prof. Antonio Mazzilli Direttore Sportivo Zammarano SPortLab Foggia Fedele operatore dello Sport foggiano dal 1962
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