Calcio Il Foggia allunga la serie positiva, ma non va oltre il pari con la Pro Vercelli. Ancora decisivo “Lola Agodirin”. 17/01/2012
Il Foggia allunga la serie positiva, ma non va oltre il pari con la Pro Vercelli. Ancora decisivo “Lola Agodirin”.
Un Foggia incerottato per le troppe assenze e con lo stesso allenatore Paolo Stringara confinato in tribuna, per squalifica, riesce comunque ad allungare la sua serie positiva, conquistando il decimo punto , nelle ultime quattro gare disputate. Certo, dopo l’eroica prestazione di Benevento, sottolineata ad inizio partita da un eloquente striscione esposto in Curva Nord, era fortissima l’attesa negli ambienti della tifoseria che , sul terreno di casa, attendeva la conferma di quanto visto in territorio sannita. La risposta, da parte dei ragazzi in rossonero, è stata solo parziale, per una serie di motivi che proveremo ad analizzare. Anzitutto l’atteggiamento mentale e tattico dell’avversario. Scesi a Foggia col dichiarato intento di portare a casa i tre punti, i piemontesi hanno mostrato di meritare ampiamente la posizione occupata in classifica per organizzazione , idee chiare ed una condizione atletica ottimale che gli ha permesso di praticare un asfissiante pressing a tutto campo, nell’intero arco della partita. Il Foggia, dal suo canto, ha dato l’impressione di essere sceso sul terreno di gioco col freno a mano tirato, quasi timoroso al cospetto dei ragazzi di Mister Braghin. Sicuramente, nell’economia della manovra dei Satanelli, hanno pesato pesantemente le assenze di Traorè, Gigliotti e Perpetuini, elementi fondamentali nello scacchiere. Senza voler gettare la croce addosso ad alcuno (tutti gli uomini mandati in campo dal tecnico dauno hanno dato il 100% sul piano dell’impegno), si è chiaramente pagato dazio. D’Orsi, centrale di ruolo, è stato schierato sulla linea difensiva destra, ma sia pure non demeritando , è stato spesso sovrastato sul piano della corsa dagli esterni avversari, più agili ed idonei a sostenere il ruolo. Al centro, poi, è venuta meno la classe di Gigliotti, vero faro difensivo del Foggia, abile nel bloccare le avanzate degli avversari ed in contemporanea pronto a far ripartire con ordine la manovra dei suoi. Inutile quantificare, infine, quanto sia costato non poter avere nell’undici titolare Riccardo Perpetuini, unico centrocampista in organico in grado di dettare i tempi di gioco e dare i ritmi giusti alla manovra, a seconda della bisogna. Di positivo, in ogni caso, la buona volontà da parte di tutti e la conferma dell’attuale vena realizzatrice del nigeriano Agodirin, uno che, pur non essendo un marcantonio, risponde sempre presente e non tira mai indietro la gamba, quando c’è da lottare. Due parole, infine, sull’arbitraggio: il direttore di gara Sig. Stefano D’Angelo di Ascoli Piceno, assieme ai suoi collaboratori, è riuscito nella bella impresa di scontentare tutti: un doppio fallo da sanzionare a Murante ( Pro Vercelli) inspiegabilmente ignorato (sarebbe stata squalifica per lui), oltre ad un particolare accanimento a mo’ di cartellini gialli nei confronti di Tomi e compagni ed una sequela di situazioni fallose invertite. I piemontesi, dal loro canto, recriminano su una rete annullata nel finale al neo entrato Martini che aveva superato di testa il portiere Ginestra, non prima, però, di aver commesso fallo sul difensore Toppan.
