Tre colonne, tre nomi noti, e un mantra da mandare ormai quasi a memoria, la BBC. O forse sarebbe meglio parlare di muro, di autentica barriera protettiva di una squadra dai pericolosi attacchi avversari. Se nella Juventus però, il Barzagli-Bonucci-Chiellini Wall ha non solo funzioni strutturali, ma è pure un orpello decorativo della perfetta macchina bianconera, in nazionale rappresenta il muro portante di un'abitazione azzurra che è si stabile, ma non ha certo la pretesa di esser bella, eppure in chiave Euro2016 potrebbe andare più che bene anche così. E di questo ne sono convinti anche i fantaCT che sul sito di Skysport, che tra l’altro sta per lanciare anche Sky Bet, si sono affidati quasi interamente alla retroguardia azzurra.
Da Conte a Conte: se oggi siamo di fronte ad uno dei pacchetti difensivi più forti al mondo (Buffon ha più volte ribadito che, al netto del valore di ognuno dei singoli, l'attuale difesa a tre dell'Italia è la più forte con cui abbia mai giocato, nel suo complesso), parte del merito la si deve al CT Azzurro Antonio Conte. Quando il tecnico Leccese arrivò infatti alla Juventus nell'estate 2011, si ritrovò dinnanzi ad una squadra totalmente da ricostruire, reduce da due delle annate recenti più buie della storia della vecchia signora. L'ex allenatore di Atalanta e Bari decise di puntare forte sui difensori centrali che già facevano parte della rosa torinese, modificando però nel giro di una dozzina di partite l'assetto tattico arretrato della zebra. Da una difesa a quattro, già più solida rispetto alle stagioni precedenti ma ancora ballerina, si passò ad una retroguardia a tre uomini: Barzagli, Bonucci e Chiellini appunto. Quella Juve vinse lo scudetto con un girone di ritorno eccezionale per ciò che concerne le reti subite, elevando al grado di vere e proprie "stelle" della squadra i tre pilastri azzurri, che solo dodici mesi prima stentavano in zona Europa League. Un'inversione di rotta tanto repentina quanto probabilmente inattesa. Il bello però doveva (e speriamo debba) ancora venire, con la squadra di Torino che da quella stagione in avanti si è trasformata in totale dominatrice del torneo domestico, e con i tre ragazzi maturati non solo in gruppo, ma anche singolarmente (in grado di giocare a 3 o a 4 senza problemi a seconda delle esigenze tattiche di Conte, e di mister Allegri alla Juve), considerati dagli addetti ai lavori tra i più forti del mondo.
Il terzetto si completa meravigliosamente sul terreno di gioco, ciascuno degli interpreti ha infatti peculiarità e caratteri differenti. Barzagli è probabilmente il più elegante e completo dei tre. Fenomenale in marcatura, dotato anche di un piede discreto e di un senso tattico unico. Chiellini basa gran parte del proprio gioco sull'esplosivitá, "aggredendo" fisicamente gli avversari sin dal fischio d'inizio dell'arbitro. Bonucci è invece il più tecnico, vero e proprio regista aggiunto della squadra, in grado di fare le veci del playmaker e del rifinitore (vedasi l'assistenza a Giaccherini contro il Belgio, ma non solo), e vanta una fulgida intelligenza tattica, che gli consente di sopperire brillantemente a una velocità di base non eccezionale. Un mix dunque quasi perfetto, in grado di far esplodere di gioia i tifosi juventini, e speriamo a breve quelli di tutta Italia. Un marchio tutto tricolore, che vogliamo esportare con orgoglio anche oltre le Alpi.