Cultura L'UNIVERSITA' NON ANDRA' VIA-FIGURACCIA DI VOLPE 19/02/2005
Il professor Volpe rimedia smentite di fronte a un folto pubblico UNIVERSITA', LO SHOW DOWN SE L'AGGIUDICA IL SINDACO Se la promessa fatta dal rettore magnifico Antonio Muscio contenuta nel messaggio letto dal Presidente dell'Associazione Lucera C'E', circa "l'inamovibilità dell'Università da Lucera" fosse stata letta subito, il dibattito non sarebbe nemmeno cominciato. E il professor Giuliano Volpe si sarebbe risparmiata una pessima figura, vista la piega che aveva subito preso la serata. Ha avuto gioco facile il sindaco Giuseppe Labbate, nel confutare, punto per punto, le carenze lamentate dall'accademico, poi incalzato dagli intervenuti al dibattito. Ma bene ha fatto l'ottimo presidente del Circolo Unione, on. Vincenzo Bizzarri ad organizzare l'incontro, moderato da Lello Vecchiarino. Se non altro è valso a sgombrare il campo da strumentalizzazioni e a rassicurare il numerosissimo pubblico che gremiva il salone - in larghissima parte studenti - circa i destini della facoltà di Beni culturali, che qualcuno già dava per giubilata. Invece così non è. A mettere sale al dibattito ci ha pensato il moderatore, con tono sornione, riportando l'ultima voce che circolava in Lucera, secondo la quale, i 34 milioni di euro destinati al finanziamento universitario non erano più disponibili. "Niente di più falso, come al solito, si tratta di un'invenzione del solito bene informato di turno, e posso assicurare i presenti che, quei soldi, sono già a disposizione dell'Università" ribatteva deciso il sindaco, mettendo a segno il primo e forse più pesante punto di una serata che, in seguito, avrebbe riservato più di un colpo di scena. L'uditorio poteva, così, tirare un sospiro di sollievo, e di lì a qualche minuto, nell'ascoltare le deboli lamentazioni del professor Volpe, circa le carenze che metterebbero a dura prova lo svolgimento dell'insegnamento universitario a Lucera, si accorgeva che, tutto sommato, si era di fronte ad argomentazioni facilmente smontabili. Aveva cominciato il professor Volpe, con le difficoltà che incontrerebbero gli studenti pendolari nel raggiungere Lucera dai centri vicini, segnatamente da San Severo: Per aggiungere l'esiguità di spazio nel convitto Bonghi, in quanto sede anche di scuole medie ed elementari: tanto da farne un istituto onnicomprensivo, e che mal si attaglierebbe ad unica sede per studi universitari. E dopo aver accennato alla mancanza di una biblioteca universitaria - " sappiamo che non sarà possibile averla " - bontà sua, passava ad altra questione: Forse a detta dei più, il vero nodo di fondo: i fondi che l'amministrazione comunale stanzia a favore dell'Università: "Non bastano, ne occorrono altri, anche se noi docenti ci sacrifichiamo e non chiediamo ciò che ci spetterebbe" ha voluto precisare Volpe, ma non ha convinto nessuno. Tutte qui le insormontabili lacune, da far ripensare alla presenza dell'Università a Lucera ? Tutte qua, non una di più. A questo punto la parola è passata al primo cittadino, che ha subito messo in chiaro qual è il ruolo del Comune di Lucera circa la rete dei trasporti su gomma,che com'è noto, dipende dalla Regione Puglia: Quindi nessuna responsabilità diretta. Il sindaco ha omesso di ricordare, forse volutamente e per eccesso di correttezza, visto che siamo in campagna elettorale, che l'amministrazione comunale è fermanente impegnata nei confronti della Provincia e della stessa Regione per ottenere il finanziamento della strada Lucera-San Severo. I soldi ci sono, si tratta solo di inserire l'argomento fra le priorità da finanziare. E se non è interessamento questo, illustre professore, ci spieghi Ella cos'è…Quanto al problema delle aule, lo stesso sindaco ha assicurato che con il nuovo anno scolastico, con il trasferimento della scuola media nei locali della "167" l'Università ne avrà a sufficienza. Infine i soldi: " Ho sempre detto, e lo confermo, che l'amministrazione comunale non si tirerà indietro di fronte ad eventuali richieste per una maggiore sovvenzione: Il bilancio del 2005 non è stato ancora approvato, quindi, non posso essere smentito: Il professor Volpe faccia una richiesta, ne discutiamo, e compatibilmente con le altre esigenze primarie della città, vedremo di accontentarlo" ha rintuzzato il sindaco, chiosando con queste parola. " A ben vedere, mi sembra che siamo di fronte a problemi tutt'altro che irrisolvibili, e con un po' di buona volontà ne verremo a capo". A quel punto l'attesa fra l'uditorio calava, perché tutti si erano ormai resi conto che l'Università non versava in quelle condizioni disastrose, come si cercava di voler far credere. Ma il peggio per il professor Volpe stava per arrivare, con l'aprirsi del dibattito: Chiamato a una breve replica dallo scaltro moderatore, il professore cercava affannosamente una retromarcia, infilandosi però nel tunnel delle campagne di scavo: Nel lamentare che, fuorchè l'attività didattica nelle aule, altro non è possibile a Lucera, veniva doppiamente smentito, prima dall'ex assessore Antonietta D'Andola e poi dallo stesso sindaco. Era la D'Andola, a confutare con veemenza, le affermazioni dell'accademico, circa l'impossibilità di avviare una campagna di scavi nella zona del castello: " Tutte le volte che ci siamo incontrati, caro Giuliano, ti ho sempre sollecitato ad avanzare delle richieste per il finanziamento di scavi, ha sempre risposto, dopo, ora sono impegnato con gli scavi a Canosa", ha affermato la dottoressa D'Andola, e ha rincarato rivelando che, oltre ai 154 mila euro che il Comune versa, ne aggiunge altri 75 mila per spese varie, fitto locali eccetera, e senza mai chiedere alcun rendiconto. Di tanto, va precisato, ha dato atto alla giunta Labbate anche il professor Raffaele De Vivo ex assessore con la giunta Bonghi: Giunta che il sindaco ha ringraziato, ancora una volta, pubblicamente per aver fatto arrivare l'Università a Lucera: Lo stesso sindaco, ha poi confermato quanto detto dalla dottoressa D'Andola riguardo alla piena disponibilità del Comune a sovvenzionare campagne di scavi nella zona di Lucera. A quel punto il professor Volpe si è trovato preso tra due fuochi e ha dovuto ridimensionare in fretta le sue lamentele, rassicurando tutti dicendo che " non è mai stato sfiorato dall'idea di voler spostare l'Università da Lucera per trasferirla a Foggia". Comunque, anche nel capoluogo la questione degli spazi si sta ponendo, là si, in maniera acuta. Chi ha dovuto sostenere gli esami di storia greca ha riferito - ed è un docente che insegna a Lucera - di spazi assolutamente insufficienti, dove studenti e professore sono stipati in pochi metri, ingombrati da scatoloni di cartone: Gli statini vengono consegnati a un docente che se ne sta rincattucciato in pochi metri. Peccato che quel docente non abbia voluto riferire al professor Volpe lo svolgimento della lezione alla quale ha assistito. Ad azzerare definitivamente le lamentele del professor Volpe ci ha pensato, prima, Paolo Fantini, in veste di presidente onorario dell'Assindustria di Capitanata, ricordando gli anni Ottanta quando di ottenere l'Università a Foggia era come combattere contro i mulini a vento, ed ha rivendicato la piena titolarità di Lucera ad essere sede universitaria, perché " noi a Foggia non la vediamo quanto a ricchezza di storia ": Fantini che ha studiato a Firenze s'intende di luoghi dove la civiltà scelse per riposare. Non meno pungente è stato l'ex sindaco di Lucera Mimì Albano, nel dire che sarebbe un errore madornale accentrare tutte le facoltà a Foggia, quanto poi ai sovvenzionamenti, quell'amministrazione comunale non darebbe una sola lira: Albano, in veste di presidente del Consorzio dell'Università della Daunia ha ricordato che, " fu proprio il Consiglio comunale di Lucera nel lontano 1984 a deliberare sulla Università a Lucera: Poi si aprì lo sbocco su Foggia e la cosa venne lasciata cadere". Tuttavia l'ex sindaco ha vieppiù rimarcato l'importanza di Lucera ad essere sede universitaria, proponendo, addirittura, di nominare un suo rappresentante nel Consorzio universitario, "purchè sia una persona di elevato spessore culturale". Un intervento tranchant quello di Albano. E' toccato poi al dottor Giuseppe Trincucci prendere la parola e lo ha fatto recriminando sull'occasione persa dalle amministrazioni comunali lucerine, per non aver saputo trovare una sede all'Università, nei tanti palazzi storici esistenti nel centro di Lucera. Toltosi il peso dallo stomaco, come del resto ha detto, il dottor Trincucci ha auspicato che venga trovata un'intesa su un argomento che tanto sta a cuore alla città: Ed era così importante quell'incontro da far accorrere il procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Lucera, Massimo Lucianetti, alla sua prima uscita pubblica, un alto funzionario della Questura di Foggia, Angelo Bruno, il vescovo mons. Francesco Zerrillo, oltre a politici di Lucera. In apertura il presidente del Circolo Unione on.Vincenzo Bizzarri aveva auspicato che "la sfida tra il sindaco e il professor Volpe, si concludesse con la solenne promessa di arrivare a un accordo" Se di sfida si è trattata, beh, allora non c'è stata partita, perché il sindaco e non solo lui l'ha vinta a mani basse. Ha giocato leale, com'è nel suo costume Peppino Labbate, mettendo da parte il politico e mai indulgendo in promesse elettorali, come aveva ammonito il moderatore Lello Vecchiarino.
