MOSTRA: ESPACE VIVANT
ARTISTI: Guido Bagini / Pino Falcone / Interno3 / Elisabetta Novello / Luca Piovaccari/ Vincenzo Rusciano / Andrea Salvatori A cura di: Alberto Zanchetta
INAUGURAZIONE: Sabato 23 Settembre 2006 ore 19.00 PERIODO: 23 Settembre – 31 Ottobre 2006 CATALOGO: in galleria SEDE: nt art gallery Via Dal Luzzo 6C 40125 Bologna Tel. +39 051 237722 Fax: +39 051 2914014 E-mail: info@ntartgallery.com Info: www.ntartgallery.com ORARI: Martedì – Sabato 11.00 / 13.00 - 16.00 / 20.00 Domenica e Lunedì su appuntamento UFFICIO STAMPA: Olivia Spatola - olivia.spatola@tin.it
La mostra analizza il tema dell’ambiente domestico, in relazione ai suoi valori strutturali e ai caratteri decorativi, per sfatare ogni ovvio presupposto “affettivo” e dimostrarne così “l’inabitabilità”. Nella prima sala verranno collocati i dipinti di Guido Bagini (ambienti individuati mediante un tratto scarno sui generi dell’interior design in cui i dripping e le tache del colore prendono franchigia dalle forme) e, quali logici suppellettili, le piccole sculture di Andrea Salvatori (ceramiche di un bianco perlaceo che, dietro la loro innocente banalità, nascondono un esacerbato cinismo). Limitata alle gamme del b/n, la seconda stanza intende considerare l’involucro della casa, un suo particolare architettonico e alcuni motivi esornativi (Luca Piovaccari ricrea l’assetto di un edificio con poche essenziali linee di demarcazione, ottenute attraverso la tensione di un filo che segue gli snodi dei chiodini infissi a parete; Pino Falcone abolisce il colore e individua solo i contorni degli oggetti/arredi, riducendoli a un tratto grafico, a una forma che diventa vestigia della cosa stessa; Elisabetta Novello prende a modello degli ornati che riproduce con la cenere, e ne ottiene delle teche in cui il dettaglio ornamentale diventa cimelio). Nel piano interrato ritroviamo una metonimia domestica, ovvero il passaggio dalla destrutturazione di oggetti quotidiani (le serigrafie digitali su vetro degli Interno3 rendono impalpabile l’immagine che, in trasparenza, proietta un riverbero di sé) alla percezione di uno spazio vitale che è puramente mentale (le sculture di Vincenzo Rusciano ironizzano sull’architettura seriale delle case popolari intendendo dare loro nobiltà attraverso materiali pregiati).
Nella 1^foto: Guido Bagini, senza titolo, 2006, smalto su cartone, 86 x 114 cm, courtesy The Flat Massimo Carasi, Milano
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